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Lo psicoterapeuta è un tecnico. Un operatore.

– Tipo?

Quasi tipo un meccanico.

– Scusa… Cinque anni di Psicologia, un anno di tirocinio, quattro anni di scuola di psicoterapia… E per te saremmo solo dei tecnici? Dei meccanici?

Forse hai ragione. Forse la psicoterapia è un atto tecnico.

– Ma, scusa, con buona pace dei fisioterapisti, noi siamo più di quello. Nel senso, non ci limitiamo a far fare movimenti e dare indicazioni.

Cos’altro facciamo?

– Ma… siamo psicologi, diamine! Sappiamo come funziona l’uomo! Sì, ok, abbiamo una conoscenza parziale, fallace e bla bla bla. Ma studiamo tutto questo!

E cosa ha a che fare con l’atto psicoterapeutico?

– … Mi prendi in giro?

Lo psicoterapeuta è un tecnico di altissimo livello. Pensa solo ai fiumi di scritti sulla relazione che si instaura tra cliente e terapeuta e che influenza il cambiamento del primo. O agli interventi paradossali, manovre che fanno fare cose che annullano se stesse. Non puoi essere un tecnico di questo tipo senza una preparazione di alto, altissimo livello.

– …eppure sei un tecnico.

Eppure sei un tecnico. Una persona che non esprime pareri sulla realtà del mondo, sulle verità della vita, su come stanno le cose e su cosa è giusto e cosa non lo è. Puoi averli questi pareri, ma altrettanto li avrà chi si riferisce a te. Quali sono quelli giusti?

– I miei non sono giusti. Sono quelli che aiutano l’altro a stare bene.

Quindi sono funzionali. E sono i tuoi? O sono i suoi? È meglio aiutare qualcuno con ciò che è scritto nei libri o con ciò che funziona nella sua vita?

– Non lo so… Non mi hai convinto del tutto. Ci penserò.

 

da Instagram, 09/11/2022

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