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Come si chiude una Terapia Breve Centrata sulla Soluzione?  Il metodo del BRIEF di londra, presso cui mi sono formato, termina la seduta con due passaggi.  Il primo è un riassunto delle due Scale:  in poche parole, riassumerai i punti principali che la persona ha detto che le fanno dire di essere sul gradino quindi la scala del presente e che le faranno dire di essere un gradino più in su.  E’ un vero e proprio riassunto, niente più, quindi non mi ci soffermo oltre. Il secondo passaggio è la tecnica detta noticing. Chiedi alla persona: “Da qui alla prossima volta nota tutti quei dettagli che avverranno spontaneamente e ti faranno dire di essere un gradino più in su”.  O, se ti vuoi tenere più sul generico: “Da qui alla prossima volta nota tutti quei cambiamenti, miglioramenti che avverranno spontaneamente.”  Puoi anche aggiungere: “Quando ci vedremo ti chiederò di dirmi quali cose hai notato e mi sarà di grande aiuto per continuare a fare il nostro lavoro.” 

I due passaggi aiutano ulteriormente a orientare l’attenzione della persona verso ciò che funziona e verso tutti quegli elementi che possono aiutarla a stare meglio. Non ci vuole uno psicologo esperto di processi cognitivi per comprendere che questo genere di dialogo aiuta ad orientare la percezione verso gli elementi desiderati.  Avevo già riportato come Wittgenstein sosteneva che “Ciò che non possiamo pensare, non possiamo pensare; né dunque possiamo dire ciò che non possiamo pensare”. Se quindi inizio a dire, a descrivere, delle possibilità, inizio anche a pensarle, e se inizio a pensarle inizio a vederle come possibili. Se in seduta descriverò per esempio come affronterò un bullo essendo più sicuro di me ad esempio, dettagli, tenendo le spalle più magari stando con le spalle più larghe o tenendo la voce più alta, mi starò dando finalmente la possibilità di vedere quello scenario, di costruire quella realtà. 

E nel momento in cui mi ci troverò, sarà più facile che io attui esattamente quelle azioni.  Le quali, peraltro, si ricollegano ad altre cose descritte e facenti parte del futuro desiderato che ho descritto. ecco che si compone tutto il futuro del “sarò più sicuro di me”.  Al BRIEF non danno compiti, solitamente, mentre noi dell’Italian Center for Single Session Therapy sì.  Non è obbligatorio, ma è utile. La TBCS è sicuramente un derivato di quella svolta linguistica che, partendo dalla filosofia e ampliandosi a praticamente qualunque campo del sapere, ha dato una svolta linguistica, un ruolo preminente al linguaggio nel descrivere, nell’influenzare le realtà. E sicuramente, come ricordarono proprio Steve de Shazer e Insoo Kim Berg, (andatevi a rivedere il video “la ninfomane che soffriva di insonnia) la psicoterapia tramite il linguaggio, aiuta la persona, aiuta di fatto la persona perché è una talking cure, ad ampliare la realtà, a costruire realtà differenti sane, più funzionali. 

Tuttavia non va dimenticato il ruolo dell’esperienza o, meglio, le molteplici forme che l’esperienza può assumere. Richard Bernstein, filosofo pragmatista, sostenne che linguaggio ed esperienza non dovrebbero essere messi in opposizione, come fecero molti filosofi della svolta linguistica. 

Parafrasando quanto dice nel libro Sul pragmatismo, una terapia “ideologicamente linguistica” finisce per “perdere il contatto con la vita quotidiana degli essere umani e non riesce a rendere giustizia ai modi in cui l’esperienza ci vincola”, limitando “moltissimo il ventaglio dell’esperienza umana”.  Ecco perché non disdegnamo la possibilità di dare dei compiti, delle strategie, alla fine di una TBCS, magari attingendo dalla Terapia Strategica, a lei epistemologicamente vicina. 

Comunque sia, l’attenzione che questo modello ha dato al linguaggio è unica, e sicuramente superiore a quelle forme di intervento che si sono interessate piuttosto di elencare delle sofisticate forme comunicative, che poi in realtà si sono rivelate troppo difficili da mettere in atto o poco utili. 

Ci sarebbe tanto da dire, spero comunque di averti dato un’idea di come funziona il modello.  Ovviamente questa serie di video non volevano essere esaustivi, ma solo una panoramica. Tra poco ci sarà il workshop online in TBCS, dove aiutiamo psicologhe e psicologi ad apprendere il metodo con la pratica.  E se ti interessa, se sei uno più da letture….ti prego sii uno da letture, non è che se, devi essere una o uno da letture,  puoi leggere il libro TBCS, dove viene spiegato il metodo step by step.  Detto questo, rivediti i video dall’inizio, e poniti una domanda: “Quali sono le tue migliori aspettative dal vedere questi video?”

Flavio Cannistrà

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