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Come si fa la Terapia Breve Centrata sulla Soluzione? Facile. Ma prima di spiegare il metodo spieghiamo le ragioni:  la TBCS è un modello essenzialmente dialogico. Significa che è fortemente centrato sul dialogo. Significa che sostiene che il cambiamento avviene principalmente grazie al dialogo in seduta. Che NON vuol dire che il dialogo in seduta fa cambiare in seduta la persona. Potrebbe, certo, ma è più corretto dire che il dialogo in seduta aiuta la persona a cambiare fuori dalla seduta. Però non lo fa a) svelando l’inconscio, come la psicoanalisi, o b) agendo su costrutti teorici come “schemi”, “modelli operativi interni” o “credenze errate”, come la terapia cognitivo comportamentale.  Lo fa essenzialmente aiutando la persona a definire una nuova realtà grazie a un preciso processo linguistico. Quale?  Quel processo che la porta a descrivere la realtà senza il problema.  Cioè, è stato visto che far parlare le persone di come sarà la loro vita senza il problema le porta poi a risolvere il problema. Cioè? Steve de Shazer non amava teorizzare troppo sulla Terapia Breve Centrata sulla Soluzione; non creò mai una “grande teoria esplicativa” di come la TBCS funzionasse:  questo perché, figlio del post-modernismo e del post-strutturalismo, riteneva che una teoria è solo uno strumento concettuale:  uno “strumento”, cioè qualcosa che puoi usare per un fine.  E se crei una “grande teoria” che debba essere capace di spiegare tutto, o una grande spiegazione complessiva di quello che avviene, prima o poi ti troverai per forza di fronte alle sue zone d’ombra, ai suoi vicoli ciechi, dove non può arrivare la teoria stessa. Quindi cosa fece De Shazer? Fece l’osservatore.  Osservò che quando veniva utilizzato quel processo linguistico le persone stavano meglio e si quindi lo  operazionalizzò, cioè andò a mostrare, identificare ed elencare, quali erano i passi da seguire. Badate bene: de Shazer era una grande mente e i suoi libri, specie gli ultimi, sono fortemente intrisi di filosofia e di spiegazione del funzionamento del modello, anche a un livello più profondo. De Shazer studiò nel dettaglio Wittgenstein, così come quelli di Deridda, Focault e persino Lacan, per portare nella Terapia Breve quella svolta linguistica che la filosofia stava attraversando da diversi decenni. e questi che sentite nel sottofondo sono i miei gatti.  Questo per dire che non il metodo non è “campato in aria”. Ma soprattutto, visto che di Dio ci fidiamo mentre tutti gli altri devono portarci dei dati -marino, portaci dei dati-  è stato ampiamente documentato dalla ricerca scientifica che la Terapia Breve Centrata sulla Soluzione, funziona. (non è stato trovato ancora un metodo per far smettere i miei gatti di soffiare, inseguirsi e fare casino mentre io sto registrando)  Lo dimostrano migliaia di ricerche, che la TBCS funziona, e una dozzina di meta-analisi.  Quindi, come funziona questo approccio di Terapia Breve, con il quale sono tramite l’uso delle domande riesci ad aiutare le persone a risolvere problemi anche molto complessi?  In attesa del workshop in Terapia Breve Centrata sulla Soluzione, che si terrà ad aprile, dove spieghiamo proprio come utilizzare il metodo o della lettura del nostro libro a riguardo, ti rimando alla prossima settimana dove con una serie di video ti spiego il modello step-by-step.

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