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Quand’è che fai un grave errore nel dare la Peggiore Fantasia? Ho dedicato gli ultimi 4 video alla Terapia Breve degli Attacchi di Panico, ma voglio chiudere con un video, avvertimento  importante: 3 situazioni in cui dare la Peggiore Fantasia come prescrizione è un errore madornale. Questa tecnica, sistematizzata da Giorgio Nardone, piace tanto per la sua efficacia. Ma non puoi usarla a c***o. Ogni tecnica, infatti, segue logiche ben precise. Quelle della Peggiore Fantasia, nel mio sistema delle 9 Logiche, sono almeno due: la prima, meno evidente, è quella dei Piccoli Cambiamenti.  La persona, infatti, viene ogni giorno esposta a ciò di cui ha paura, in un modo graduale e molto rassicurante e semplice: ll’immaginazione. E come la lunga tradizione sull’esposizione graduale ci insegna, questo crea un effetto-abituazione. La seconda, più evidente, è la logica dell’Incrementare per Ridurre: incrementiamo proprio ciò che la persona fa, cioè il monitoraggio dei propri sintomi, chiedendogli addirittura di esasperarli – cosa che, in altri termini, è una richiesta di controllo;  questo crea un cambiamento nel sistema “reazione di panico”, che lo porta a collassare su se stesso.  In altri termini, aumentare il controllo volontario delle proprie reazioni porta a una loro diminuizione per paradosso. Una tecnica magnifica, ma che devi evitare di usare in alcune situazioni. Numero 1: di fronte a quadri paranoidei.  Usualmente definiamo una persona “paranoica” quando è vittima di una sospettosità esacerbata.  In altre parole, la persona è vittima delle sue credenze. Gli altri non ce l’hanno con lei, ma lei crede che sia così, è una sua convinzione.  Non è raro che, per questo, finisca per sviluppare degli attacchi di panico o un’intensa ansia. Se però le prescrivi la Peggiore Fantasia, le stai chiedendo di fare una cosa terribile: la costringi a pensare ancora di più a quelle situazioni che lei percepisce come estremamente reali, ed estremamente minacciose.  Una grande differenza con un panicante per così dire “puro”, è che questo riconosce  almeno a un certo livello -alto solitamente-l’irrazionalità  delle sue paure.  Il paraonico no, e con la Peggiore Fantasia finirà per crederci ancora di più. Nota: non abbracciando un’oggettivizzazione della realtà io non so se questa sia la spiegazione “vera” di quel che succede, e nemmeno mi interessa;  potremmo limitarci a dire che si è visto che persone definite come “paranoiche” di fronte alla Peggiore Fantasia peggiorano. Numero 2: il rimuginio ossessivo.  Vi prego, VI PREGO, non date la Peggiore Fantasia come rimedio al rimuginio patologico! Chi ne soffre, generalmente, è uno che pensa “all’infinito”: e dato che “all’infinito non c’è mai fine”, è controproducente prescrivergli una tecnica che cerca di far finire un pensiero infinito… aumentandolo ulteriormente! Ci sono casi in cui la persona pensa e ripensa, e darle uno spazio ad hoc per farlo può essere adeguato e sufficiente.  Ma per il rimuginio patologico… lascia perdere. Numero 3: quando non funziona. Sembra banale, ma devi tenere a mente che i risultati della Peggiore Fantasia sono tre:  il primo lo chiamiamo “bene/bene”, quando la persona non riesce a star male nei 30 minuti, cioè non prova dell’ansia in quei 30 minuti e sta meglio al di fuori di essi, migliora la sua condizione sintomatologica; è un segno che la tecnica funziona ed è adeguata.  il secondo lo chiamiamo “male/bene”: la persona sta male nei 30 minuti, prova ansia durante i 30 minuti, ma al di fuori scopre la sintomatologia si è ridotta, sta meglio. Anche questo è un indizio che la tecnica funziona. E poi c’è il “male/male”: la persona sta in ansia nei 30 minuti e poi continua a star male anche al di fuori, portando le ansie e le angosce anche al di fuori di quella prescrizione.. Ecco, se proprio c’è bisogno di dirlo, questo è un segnale che la Peggiore Fantasia non va bene per quella persona o problema. Olè, ci sono sicuramente tante altre situazioni in cui non applicarla, ma queste sono le più tipiche e spero che ti siano di aiuto per far sì che le tue intenzioni migliori non creino degli effetti… Peggiori.

Flavio Cannistrà

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