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Ma qual è la tecnica principe per la risoluzione degli attacchi di panico?

Nei video 1 abbiamo visto come impostare una corretta definizione del problema e dell’obiettivo in prima seduta con gli attacchi di panico, e nel video 2 abbiamo visto le principali tecniche da utilizzare in prima seduta. E ora? Ora vediamo cosa fare in quelle successive, partendo dalla tecnica principe per sbloccare gli attacchi di panico in seconda seduta. Ci tengo però a fare una premessa:  se conosci la mia impostazione saprai per certo una cosa: le tecniche non sono tutto. Il semplice fatto che diversi approcci siano efficaci per lo stesso problema ci fa capire che il termine “tecnica elettiva” può confonderci. Possiamo però senz’altro dire che, nella Terapia Strategica la tecnica che sto per presentarti è quella d’elezione. E ovviamente si tratta della Peggiore Fantasia. Prima di tutto, però, calma un attimo, perchè quando arriva il cliente  nella seconda seduta devi accertarti di come siano andate le cose nei giorni precedenti:  è importante, perché potrai ridefinire i risultati ottenuti in base all’applicazione delle prescrizioni che gli avevi dato. Ad esempio, se la persona ha applicato il Diario di Bordo potrebbe essersi resa conto di una diminuzione della frequenza, della durata e dell’intensità degli attacchi: sarà allora importante evidenziare l’importanza dello spostamento dell’attenzione dalle proprie sensazioni corporee, come risolutivo quantomeno per ridurre appunto la frequenza, durata e intensità dell’ansia. peraltro tutto questo ti sarà utile per capire l’aderenza ai compiti che le prescrivi e vedere se ci sono dei problemi di motivazione, di relazione o quant’altro. 

Fatta questa indagine puoi finalmente applicare la tecnica elettiva: la Peggiore Fantasia. e ovviamente come già è successo in altri video evito di spiegartela ma semplicemente perchè c’è già un video in cui ne parlo, si chiama “Attacchi di panico: la tecnica della peggiore fantasia”, ne parlo approfonditamente, quindi evito di ripeterla qui, se hai bisogno puoi andarla a vedere li e se ne hai bisogno a studiarla sui testi di riferimento. .Ti ricordo giusto che, in questa seduta, dovrai prescrivergli la versione da trenta minuti e che dovrai usare un linguaggio suggestivo:  che significa? che da un lato dovrai fare degli esempi mentre gliela comunichi che calzino alla vita e alla problematica della persona che hai di fronte, dall’altro che dovrai usare una prosodia lenta, ma non troppo, e quasi musicale, in modo tale che porti la persona ad avere uno stato di assorbimento interiore, quasi di trance che favorisca l’aderenza alla prescrizione. E poi? E poi la seconda seduta in realtà finisce qui e arriviamo alla terza seduta dove, se tutto è andato bene, c’è stata aderenza e il problema effettivamente è quello degli attacchi di panico, ci sarà già una riduzione notevole dell’ansia e degli attacchi di panico. comunque significativa. 

A questo punto fai sempre l’indagine, io non te lo ripeto più perchè lo do per scontato, potrebbero esserci delle ristrutturazioni che iniziano a far vedere meglio alla persona il risultato di quello che ha ottenuto e che in parte descrivo appunto nel mio video di prima di attacchi di panico e andrai a prescrivere  la Peggiore Fantasia in terza seduta 5 volte per 5 minuti a volta. e se tutto continua per bene, nella quarta seduta la prescriverai da fare al bisogno, cioè la peggiore fantasia da fare al bisogno.

 Anche qui ragazzi non la descrivo perchè la trovate scritta nei libri e descritta all’interno del mio video.  queste due versioni sono approfondite nel video summenzionato. quindi siamo intorno alla quarta quinta seduta. se tutto procede linearmente la persona avrò individuato che c’è una significativa riduzione di frequenza, intensità e durata degli attacchi, notevole e diffusa, cioè generalizzata a diversi contesti. se invece non dovesse essere tutto completamente lineare devi capire dove andare ad aggiustare qualcosa. ma se tutto sta andando come va nella grande maggioranza dei casi, è’ il momento del consolidamento.  Innanzitutto, cosa devi fare? vedere, percepire, indagare se ci sono ancora degli evitamenti: se ci dovessero essere, allora fatti fare una Lista degli evitamenti, le cose che la persona ancora evita, partendo dal  peggiore fino a quello più semplice, che potrebbe iniziare a controevitare già dalla volta scorsa, dalla volta prossima e ovviamente li andrai a farglieli affrontare di volta in volta, uno per uno, di seduta in seduta, anche più di uno, generalmente la persona poi torna che ne ha affrontati più di uno alla volta, utilizzando la tecnica della peggior fantasia al bisogno, e cominciare a farglieli affrontare uno ad uno, usando al bisogno la Peggiore Fantasia. Contemporaneamente, quando la situazione sta andando relativamente bene e la persona sta affrontando gli ultimi evitamenti o anche se non ce ne dovessero essere più puoi usare la tecnica della scala – anche qui puoi andartela a vedere in un altro video che è “3 modi per utilizzare la tecnica della scala”. Se la persona si dà un punteggio basso ancora, devi verificare cosa succede, perchè si da questo punteggio, cosa dovrebbe cambiare per farle dire che è a un punteggio più alto e li andare a operare e fare delle modifiche dove necessario. Se il punteggio invece è intorno al 6/7, puoi procedere con la tecnica del Come Se: chiedi alla persona di domandarsi, ogni mattina, cosa farebbe quel giorno se fosse un gradino più in su, rispetto a quanto ti ha detto. sceglie poi la cosa più piccola dalla lista e la mette in atto. ogni giorno mette in atto una cosa diversa e tutto questo fino a che i gradini non continueranno a salire al 7, 8 o 9. c’è chi arriva al 10, c’è chi si trova tra il 9 e il 10. a volte è utile proprio ristrutturare e dire sai raramente si sta sempre a dieci, quindi forse ci possiamo accontentare. e qui finisce la tua terapia, puoi andare con i follow up. 

Tutto qui! Tutto qui?! se nella nostra Scuola di Specializzazione dedichiamo un intero weekend, non 3 minuti di video,  alle varie forme di attacchi di panico e un semestre ai disturbi d’ansia – per non parlare delle supervisioni e ripassi pratici successivi – un motivo ci sarà!  Però spero che questi video ti abbiano dato un’idea di come funziona la Terapia Strategica per gli attacchi di panico, una delle possibili modalità di funzionamento e di come studiarla al meglio… per non andarci tu, nel panico. tra una settimana, parliamo di un caso clinico.

Flavio Cannistrà

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