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I miei clienti sono i miei coach.

“So di essere bravo.”
Come lo sai? Intuitivamente? O ti basi sui dati?
Se è l’intuito a parlare sappi che i dati ci dicono che sbagli.

Kahneman ha dimostrato che i peggiori statistici sono gli statistici.
Beh, non i peggiori. Peggiori come gli altri, quando usano l’intuito.

Non ce n’è, collega. Se vuoi migliorare devi affidarti a qualcosa di più solido.
D’altronde: “Di Dio ci fidiamo. Tutti gli altri devono portarci dei dati” (E. Deming).

I clienti sono i miei coach.
Chiedo loro dei feedback e li uso per allenarmi.

È dura, sai?
Hai coraggio a guardare in faccia la realtà e scoprire che non sei esattamente chi pensavi di essere?
Hai coraggio di pronunciare il tuo nome, guardare ai tuoi sogni, pensare al futuro, contemplare il passato… e dirti che forse non è esattamente come lo pensavi? Che a un certo punto – non sai bene dove, non sai bene quando (e forse ovunque, forse in qualsiasi momento) – ci sono state delle deviazioni dalla rotta?

Sai cambiare la deviazione dalla rotta?
Sai accettarla?
Sai riconoscerla?

Cristina, quindici anni fa, mi chiese: “Ma voi psicologi, come noi medici, soffrite di quel senso di onnipotenza che vi fa pensare di essere migliori e più bravi dei vostri assistiti?”
Io: “Temo di sì.”

E in realtà lei non si limitava a parlare “dei nostri assistiti”.

Sei in grado di metterti in discussione?
Sì, so che sei in grado di dire che sei in grado di farlo.
Ma sei in grado di farlo?

 

da Instagram, 19/01/2022

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