Come aiutare i tuoi clienti con attacchi di panico? Nelle prossime settimane dedicherò un po’ di video a parlare di questo, ovviamente nei termini delle Terapie Brevi. E quindi, attacchi di panico. Come facciamo? Facciamo che prima di tutto devi capire come funziona il problema del tuo cliente.Con le Terapie Brevi non facciamo diagnosi nosografiche categoriali. Vuol dire, per capirci, che per intervenire non poniamo la diagnosi del DSM. Cerchiamo invece di capire come funziona il problema: si parla infatti di diagnosi operativa. Ho fatto diversi video su come definire il problema quindi se non ti è chiaro, magari puoi andare a farti un ripasso o un approfondimento cercando nel mio canale parole chiave come “definizione del problema” o “prima seduta”. Ma parliamo degli attacchi di panico: prima di tutto devi porti in una posizione di non-sapere: se anche la persona ti dice “Dottoressa ho gli attacchi di panico”, la prima domanda che devi fare è: “Che significa?” In questo modo inizi a farti un’idea di come quel problema funziona per lei. Ad esempio, a volte sono intensi e parossistici, altre volte moderati e continui, altre sono intrisi di uno sfondo umorale negativo…Lo so che due di queste condizioni descritte non sono tipicamente classificate come attacchi di panico dai sistemi nosografici: ma tu devi farti un’idea della persona che hai di fronte, di come funziona quel problema per lei, e non di come è scritto sui manuali. Mettiamo quindi che la persona ti dica: “Provo un’intensa ansia, con la paura di perdere il controllo e una vasta sintomatologia fisica”. A questo punto devi capire bene nel dettaglio come funziona, perché in Terapia Breve si fa proprio questo, si va a cercare di bloccare o modificare il funzionamento disfunzionale del problema. Si chiama “diagnosi operativa” proprio perché vogliamo conoscere le operazioni che vengono messe in atto all’interno del problema. Ad esempio, questi attacchi di panico potresti chiedere, avvengono in situazioni prevedibili o come fulmini a ciel sereno? E’ preponderante l’attivazione fisica o tutto è innescato da pensieri, pensieri, pensieri? Senza ovviamente considerare le domande poste per fare diagnosi differenziali. Capito? stai cercando di formarti un’idea di come funzionano gli attacchi di panico per questa persona. In termini generali, puoi chiedere alla persona quando ha gli attacchi di panico sopravvengono, in quali situazioni o momenti – come l’andare in certi posti o il pensare a certi eventi -, se coinvolge altri, se la persona coinvolge altre persone per via di questi attacchi di panico. Ovviamente con i tuoi studi e le tue formazioni andrai ad indagare delle aree che sai essere importanti, però tre cose generali ma non sufficienti che vale sempre la pena andare a indagare con gli attacchi di panico sono queste: 1) se evita o affronta le situazioni ansiogene: puoi immaginare che nel primo caso dovrai aiutarla a ridurre l’evitamento; 2) se e quanto cerca di controllare le proprie sensazioni fisiche: generalmente è proprio questo, il tentativo di controllo, che porta a una loro disregolazione fino ai livelli di attacchi di panico; 3) se parla e/o chiede aiuto e rassicurazioni: tutti comportamenti da bloccare, perché mantengono in vita il problema. Indagare queste e altre caratteristiche ti è utile in due modi: da un lato, come detto, indaghi come funziona il problema e, da qui, cerchi andare a capire cosa devi andare a bloccare o modificare nel tuo intervento; e dall’altro immagina che con questo processo di diagnosi operativa, di dialogo che va alla ricerca di capire come funziona il problema, stai orientando la persona stessa a iniziare a capire come funziona il suo problema e iniziare a capire cosa modificare o cambiare. In pratica, secondo le 9 Logiche, da un lato Crei Consapevolezza verso ciò che funziona e che non funziona, dall’altro, specialmente se userai un linguaggio suggestivo, aiuterai la persona a creare avversione verso quei comportamenti disfunzionali che dovrà bloccare o modificare. Quindi ci siamo fatti un’idea di cosa devi fare nella prima seduta di indagine degli attacchi di panico. E le tecniche che dobbiamo usare? Beh, quelle le inizieremo a vedere nel prossimo video. Quindi… niente panico.
Flavio Cannistrà
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