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Ogni anno, ogni inizio anno, comincio così.

Su un foglio di carta scrivo: “Che futuro immagino?”
E penso a tra dieci anni, a quando avrò 51 anni, e a cosa mi piacerebbe vedere nel mondo.

Questo sarà il termometro delle mie azioni, mi ricorderà con costanza che mondo voglio contribuire a creare, mi orienterà nella nebbia delle scelte più difficili, mi ricorderà chi sono e chi voglio essere, perché mi ricorderà i miei Valori.

Non puoi vivere senza Valori. Tutti hanno dei Valori, ma non tutti si chiedono quali sono i propri.

Scrivo ciò che vedo tra dieci anni. Non per me: per il mondo. Magari leggermente più orientato all’ambito in cui lavoro e a come influenzerà la vita delle persone, delle città, della società.

Quando dovrai prendere una decisione vorrai che sia in linea con te stessa, con ciò in cui credi, col mondo in cui vuoi vivere. Con i tuoi Valori.

Critico (bonariamente) spesso i miei genitori: “Cosa avete fatto per contribuire a rendere il mondo un posto migliore? Perché ci avete lasciato in eredità tutto questo?”

Sto proiettando.
Proietto la mia incapacità di fare meglio, di fare di più.
Vorrei fare di più.
Vorrei sentire di più.
Ma di fatto siamo figli di quel sistema socioculturale iperprotettivo che ci ha detto: “Stai tranquillo. Va tutto bene. Avrai tutto quello che desidererai.”

E poi non è stato così. Poi d’improvviso ti ha svegliata uno schiaffo in faccia.

Non sto parlando della storia individuale – quella in cui ognuno ha versato sangue da graffi sempre freschi, mai capaci di darti tregua e rimaginarsi e farti chiudere gli occhi e respirare.

Parlo della storia collettiva. Quella parte che oggi è “bene, ma non benissimo” – quando non “decisamente male”. Quella in cui abbiamo, come umanità, (forse) comprensibilmente abbassato la guardia. Col risultato di un gancio alla mascella che ancora oggi, ogni giorno, pulsa.

Quali sono i tuoi Valori?
Maslow ce lo diceva che, alla cima della piramide, ci sono loro. E che una vita senza di essi è una vita vuota.

Nel buio avrai bisogno di loro per orientarti, per sentirti bene con te stesso, per sussurrarti, con convinzione, “Sto facendo la cosa giusta”.

 

da Instagram, 05/01/2022

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