Si può risolvere il Disturbo Borderline di Personalità con la Terapia Breve? Parliamo di una delle problematiche più ardue per qualunque psicoterapia, però il punto di vista della Terapia Breve è interessante. In questo caso, parliamo in particolare di una forma di Terapia Breve, la Terapia Strategica. E perché è interessante? Perché anziché soffermarsi sull’etichetta dà, manco a dirlo, una definizione molto operativa di questo problema. Potremmo dire, ma sono parole mie più che definizioni ufficiali, che la persona definita “borderline” viene definita in Terapia Strategica come “multiproblematica”. Che vuol dire? Vuol dire che ci troviamo di fronte a persone che si presentano con una gran quantità di problemi insieme e spesso problemi al limite: dai disturbi alimentari a quelli sessuali, dagli attacchi di panico all’autolesionismo, fino alle dipendenze da sostanze.
Due considerazioni: 1) non è che debbano esserci tutti questi problemi! Stiamo piuttosto dicendo che ce ne possono essere diversi, e che questa è una delle due caratteristiche principali delle persone che vengono in terapia con questo problema. 2) …c’è un’altra caratteristica. In continuità con le definizioni nosografiche classiche, anche nella Terapia Strategica, si evidenzia l’instabilità: instabilità nelle relazioni, instabilità nell’umore, instabilità nel controllo delle emozioni… Quindi il punto di osservazione di questa terapia è molto particolare e ci dice molto sulla pratica. Infatti vediamo queste persone come dominate da una difficoltà a rimanere centrate, come se fossero vittima delle correnti, e questo da un lato sembra riflettersi nell’instabilità sopracitata, e dall’altro nel passaggio da un problema all’altro. E qui c’è l’aspetto interessante dell’intervento. Nella Terapia Strategica si privilegia diciamo così l’idea del “dare un colpo al cerchio e uno alla botte”. Questo, almeno nella mia esperienza, si traduce in due modalità di intervento: a volte si prende come “bersaglio” un problema, e lo si porta fino in fondo, si risolve quello prima di portare la propria attenzione su un altro problema da risolvere, questo nonostante la persona durante le sedute possa portarci altri problemi porti; ovviamente è possibile, e a volte necessario, dover dare appunto un colpo alla botte mentre si aggiusta il cerchio, quindi non dovremmo essere eccessivamente rigidi: no, non mi interessa dei tuoi attacchi di panico, tietteli perchè ora dobbiamo stare sui disturbi alimentari; stiamo sui disturbi alimentari però ci possono essere occasioni in cui dare un attimo delle….mettere delle pezze. Brutto detto così però make sense. Altre volte, invece, si fa il contrario: anziché avere un bersaglio unico, si sta di volta in volta su ciò che la persona porta. In questi casi l’idea è quella di aiutarla a raggiungere un certo equilibrio. Fatto. Tutto qui? Eh magari… La verità è che questo tipo di problematiche sono… problematiche per tutti i tipi di terapia. Il che però non deve scoraggiarti. Molti studi dimostrano l’efficacia della psicoterapia con i disturbi borderline: ho parlato del fatto che siano problematici, non impossibili da affrontare, però c’è tanto da studiare perchè c’è tutto l’aspetto comunicativo, tutto l’aspetto relazionale che va considerato e la gestione di tutte le situazioni difficili, a rischio, veramente al limite, quindi un video diciamo non può darti qualcosa di esaustivo sull’argomento.
Da un po’ di tempo sto portando avanti degli studi più sistematici riguardo, sulla Terapia Breve in generale con i disturbi Borderline, ma è ancora troppo presto per parlarne: spero però di poterlo fare presto, quindi se ti interessa attiva le notifiche del mio canale e tra un video e l’altro… rimaniamo in equilibrio.
Flavio Cannistrà
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