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Una studentessa della nostra scuola di specializzazione

in psicoterapie sistemico strategiche

mi dice questa cosa, mi fa:

“Flavio, avevo questo paziente con cui ho fatto una terapia, una seduta,

ma durante la seduta

sentivo che mi portava a spasso, non
riuscivo ad avere dei punti fermi.

Lei aveva sentito di non aver concluso
nulla e da quello è venuta l’idea per

questo video perché in effetti non è una
cosa rara

Magari la persona è confusa,

o sta cercando di chiarirsi le idee o
magari è proprio un suo stile comunicativo,

o uno stile di pensiero.

Fatto sta che hai la sensazione di essere una pallina di un flipper

che va da una parte all’altra, sbatte da un punto all’altro finché alla fine “Tling”

finisce la seduta, la pallina cade nel buco e non hai fatto un gran punteggio.

Vediamo allora qualche consiglio, qualche suggerimento

per imparare a rimettersi
in carreggiata ed evitare di essere

portato a spasso durante una seduta.

Può essere la prima, può essere la seconda,

qualunque seduta della terapia.

Numero 1: Definisci bene il problema.

Semplice ma vitale.

Se non hai chiarito esattamente magari con degli esempi concreti il problema

avrai molto probabilmente la sensazione di essere portato da una parte all’altra.

Magari anche semplicemente perché lui

pensa di star parlando della stessa cosa
che tu hai in mente

ma tu magari ne hai in mente un’altra.

Come ho già detto in un
video sulla definizione del problema

fatti fare una descrizione operativa del
problema con parole semplici, con degli

esempi così da far sì che tu e il tuo
paziente siate certi di aver compreso la stessa cosa,

di star lavorando sulla stessa cosa.

Numero 2: Definisci bene l’obiettivo della terapia

che attenzione,
non è la stessa cosa del problema.

Posso avere come problema i costanti litigi con mia moglie,

ma posso avere come obiettivi

il fatto di reagire in modo calmo, farle capire meglio il mio punto di vista,

sopportare quelle situazioni
con ansia, capire che cosa le innesca…

e ancora, ancora, ancora e ancora…

Se non hai definito chiaramente l’obiettivo a cui mirare

è molto probabile che tu durante la seduta ti senta persa.

Numero 3: Torna all’obiettivo e/o al problema durante la seduta.

Mi capita spesso che quando ho l’impressione

che stiamo andando a
spasso,

mi domandi: “ma qual era l’obiettivo che dovevamo raggiungere?”

“Ma qual era il problema su cui stiamo lavorando?”

e in quelle situazioni in cui
appunto magari c’è la sensazione di

stare un attimo deragliando mi permette
velocemente di capire, fare mente locale

e capire se effettivamente stiamo continuando ad andare nella direzione giusta o se

devo fare delle domande ad hoc per
riprendere il binario giusto

o fare degli interventi particolari per appunto riconcentrarsi su quello che era

l’obiettivo o il problema che avevamo
stabilito.

Questo mi permette di introdurre anche

la numero 4, cioè: “Priorizza”.

Priorizzare significa chiedere alla persona di dare delle priorità.

Magari durante la stessa seduta

puoi proprio chiedere alla persona
interrompendolo un attimo

“mi scusi, mi faccia capire bene, mi sembra che ci sono
diverse cose che ha messo sul piatto

qual è per lei la più importante su cui
dovremmo incominciare a lavorare adesso?”

Così durante la seduta se per caso si
sposta su altre cose potrai dirle

“mi scusi mi pare che avevamo deciso di
lavorare su X

mentre adesso mi sta parlando di un’altra cosa,

vuole che torniamo a quello o preferisce che ci concentriamo su questo?”

Numero 5: Chiedi feedback sempre e comunque.

Se hai definito bene problema, obiettivo è priorità
durante la seduta potrai sempre chiedere

alla persona se effettivamente siete in
in carreggiata,

se vi state concentrando su quello,

se siete nella direzione giusta.

Puoi chiedere per esempio “mi scusi ma
stiamo sempre parlando di x, di quella cosa lì?”

oppure “in che modo quello di cui mi stai parlando

si collega all’obiettivo che avevamo definito?”

Io non ho paura a far vedere che in certi momenti

mi sfugge qualcosa se mi sfugge, anzi è un ottimo modo per far vedere alla persona

che effettivamente la stai
ascoltando e che effettivamente vuoi

capire meglio tutta la situazione per
far sì che non ti sfugga niente

e che tu possa esserle utile.

Numero 6, tecnicozza!
Usa la miracle question.

Uno dei miei video è proprio su questa tecnica

che può essere utilizzata anche proprio per fare maggiore chiarezza.

Se c’è un punto in cui senti che non sai dove stai andando,

non capisci qual è la direzione,
puoi proprio chiedere alla persona:

“mi scusi, ma se domani avvenisse un miracolo
che cosa le farebbe dire

che il suo problema è risolto oppure che il suo obiettivo è raggiunto,

da cosa lo noterebbe?”

In questo modo fai venire a
galla i pesci identificando un po’ di

obiettivi su cui lavorare o di passi da
fare o di punti fermi da raggiungere.

Ultima di questo video: Usa la tecnica del “come peggiorare”.

Anche su questo ho fatto un video e si tratta
sostanzialmente di chiedere alla persona

che cosa potrebbe fare in modo
deliberato e volontario per peggiorare

la sua situazione.

A volte se la persona mi sta dicendo

tutto e il contrario di tutto, le chiedo
non la miracle question,

ma cosa potrebbe fare per peggiorare,

cioè non le chiedo cosa succederà quando il problema si risolverà,

ma cosa dovrebbe fare o continuare a fare

per mantenere la situazione così o
renderla addirittura peggiore.

Anche in questo caso lo scopo è quello di far emergere, venire a galla i pesci,

di avere dei punti fermi, solo che in questa situazione non identificherai

degli obiettivi da raggiungere ma al contrario identificherai delle cose che

la persona non deve più fare, deve smettere di fare o magari proprio verso le quali

non deve tendere, quindi per opposto
identificherai quelle verso cui tendere.

Ecco qui, questi sono i miei sette
suggerimenti, i primi sette interventi

che mi vengono in mente, ce ne sono sicuramente altri, puoi parlarne qui nei commenti

o nel nostro gruppo facebook “Terapie Brevi”

se li applichi fammi sapere come va,

io li trovo molto utili, penso che
possano essere un ottimo modo per far sì

che la persona..

…non ti porti a spasso.

 

 

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