Ma lo psicologo deve andare dallo
psicologo?
Aspetta perché questo non è un video per i curiosi,
è sempre un video per gli psicologi come tutti i miei video sulle terapie brevi,
la domanda quindi è rivolta a loro, secondo voi cari colleghi,
lo psicologo dovrebbe andare dallo psicologo?
Ovviamente non sto parlando di una situazione ovvia, quella in cui
una persona che di mestiere fa lo psicologo ha un problema emotivo comportamentale
o relazionale e per questo si rivolge a uno psicologo, in quel caso è ovvio
che debba andarci! No io parlo di un’altra
questione cioè della questione
se lo psicologo, per poter lavorare da
psicologo, debba andare da uno psicologo.
Spazziamo via subito l’idea che devi
andare dallo psicologo perché se non lo fai
hai dei conflitti inconsci irrisolti che
comprometteranno il tuo lavoro.
Questa è una tradizione psicoanalitica e per quanto mi riguarda nasce e muore
all’interno della teoria psicoanalitica.
Attenzione non significa che è da buttare via
o che non debba essere presa in considerazione o che non possa essere
utile in altri contesti, solo che mi fa sorridere
chi issa la bandiera secondo la quale se fai lo psicologo devi fare analisi personale.
Cioè lo stesso concetto di analisi
personale prevede che tu faccia analisi
quindi se non sei uno psicoanalista questo concetto viene già a meno.
Ripeto, è interessante come concetto, io stesso feci analisi personale per 7 anni,
4 anni e mezzo di analisi personale e 2 anni e mezzo di analisi didattica
quando volevo diventare uno psicoanalista junghiano, però non può essere pensata
come un obbligo formativo.
Pensaci, il concetto “tutti abbiamo dei conflitti inconsci
e se non li risolvi non puoi fare questo lavoro”
non è una legge della natura, è un assioma psicoanalitico.
“Eh ma poi come gestisci il controtransfert” dicono loro.
Ma io ti rispondo che 1) Il concetto,
il costrutto di controtransfert è sempre di stampo psicoanalitico.
2) Il fatto che tu debba lavorarci sopra con l’analisi personale
anche fa parte del loro sistema di costrutti.
No, secondo me questa non è la ragione
migliore per fare un’ analisi personale o comunque per andare da uno psicologo
se vuoi fare il mestiere di psicologo.
Oppure comunque è troppo orientata teoricamente.
“E tuttavia” come dice il buon Paolo Dai Prà, seguitevi i suoi video di filosofia,
perché sono molto interessanti,
e tuttavia se vuoi fare lo psicologo secondo me ci sono delle buone ragioni
per andare dallo psicologo.
Ragioni che ti permettono di fare meglio questo lavoro peraltro,
e ne volevo vedere 3.
1)Vedi come si fa!
Mi ricordo che una volta ero in un periodo un po’ particolare della mia vita,
e decisi di rivolgermi a un collega ericksoniano.
Ad un certo punto mi resi conto che stava utilizzando il linguaggio evocativo metaforico,
stava bypassando il mio emisfero sinistro
se vogliamo dirla in un altro modo.
Fu un’ esperienza fantastica perché io avevo letto diversi libri
su come usare questo tipo di intervento,
avevo anche letto diversi casi, avevo visto tanti video di colleghi che lo usavano,
però fare questa esperienza su di me fu qualcosa
che mi permise di capire veramente come utilizzarla.
Un’esperienza simile l’avevo avuta in un altro contesto
con un’altro terapeuta sebbene fosse durante un’esercitazione.
Il docente che mi aveva scelto appunto
come soggetto dell’esercitazione utilizzò un’altra tecnica ericksoniana:
la “tecnica della confusione”.
Anche quella l’avevo letta e riletta ma il modo in cui la usò lui,
esperirlo su di me mi diede una nuova lettura e fu una capacità di apprendimento.
stimolata dal fatto di essere lì in prima persona.
2) Vedi cosa non fare!
Io dico che lo psicologo è quasi come il dentista, quasi
perché dal dentista ci dovresti andare almeno una volta all’anno, invece dallo
psicologo ci vai soltanto nel momento del bisogno,
però, come un dentista, se hai bisogno ci vai.
Quindi so far till now, ho avuto la possibilità e l’opportunità
di andare da molti colleghi… va beh, non molti.. un po’ di colleghi,
e apprendere un po’ di stili di lavoro diversi.
Sfortunatamente per me ho anche appreso delle cose che non mi sono piaciute molto,
niente di micidiale, ho per fortuna sempre trovato
dei colleghi bravi, preparati, ed eticamente impeccabili,
però in un percorso è normale che non tutti i passi siano precisi.
penso che, anzi sicuramente, capiterà anche a me ogni tanto con i miei clienti,
l’unica cosa che puoi fare è cercare di
migliorare.
Però il punto è che stare
dall’altra parte mi ha permesso di
imparare dai loro errori
o da quelli che io consideravo e considero essere degli errori.
Ed un bel vantaggio perché così posso evitare di ripeterli!
Se nell’esempio di prima dicevamo che
puoi vedere come fare certe cose meglio, in questo altro esempio puoi imparare cosa non fare.
E infine 3) Impari come ci si sente.
è un po un mix delle due però è
anche una cosa diversa che un po’ si riallaccia al video che ho fatto
su l’osservazione, come allenare la tua capacità di osservazione,
alla fine se ci pensi,
tutto l’aspetto emotivo e sensoriale è fondamentale all’interno del nostro lavoro.
Però, se lo è, ti devi porre una domanda:
tu, effettivamente, lo sai come ci si sente a stare dall’altra parte?
Lo diamo per scontato, leggiamo i libri, ci facciamo i corsi sulle microespressioni
facciali per andare a cogliere l’inarcamento verso il basso del labbro inferiore destro…
C’è come funziona?
un’espressione così, secondo te Alessio che vuol dire? Rabbia? Disgusto?
– Secondo me è un ictus.
– Un ictus, sì! Probabile!
Però se lo senti, se senti su di te, su te stessa, le emozioni positive e negative
che ti fa provare un terapeuta, sarai più in grado di riconoscerle nell’altro
e di sapere cosa di quello che fai fa
provare cosa all’altro.
Insomma, 3 ragioni, 3, per dare un’idea del perché è utile,
perché può essere utile per uno psicologo,
andare da un altro psicologo.
Poi non deve essere visto come un obbligo,
noi proprio nella nostra scuola di specializzazione
in psicoterapie brevi sistemico strategiche
non obblighiamo i nostri studenti ad andare da uno psicologo
proprio perché non è una cosa insita all’interno del nostro modello.
Però, però, però, può essere un’esperienza
di grande apprendimento e
lavorativamente parlando…
…un’ottima
esperienza di analisi personale
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