Si presenta da me un uomo che, nonostante la giovane età, non ancora quarantenne,
è già direttore di un reparto centrale di una grande azienda.
Sebbene il suo lavoro gli imponga costantemente di prendere decisioni difficili,
nella vita extra-lavorativa dice di essere un eterno indeciso:
che si tratti di quale film guardare al cinema con la compagna,
o di decidere se mangiare pizza o sushi, o di scegliere cosa fare durante i weekend,
non riesce mai a prendere una decisione con facilità, e spesso anzi delega la decisione agli amici o alla partner,
col risultato che lui si sente scontento, e loro, paradossalmente,
frustrati o indispettiti da una persona che non vuole mai dire cosa gli va bene e cosa no.
Una delle tecniche che preferisco usare in situazioni come queste,
di cui questo caso ovviamente è una condensazione, è la “Tecnica della monetina”,
o almeno io la chiamo così….
Testa!
L’ho letta non ricordo in quale libro, forse un libro di Bandler e Grinder o forse Giorgio Nardone
ma rimane decisamente una delle tecniche a mio parere più efficaci in queste situazioni.
In pratica, molto semplicemente, quello che si chiede alla persona è di lanciare una monetina
tutte le volte in cui si troverà di fronte a una decisione: se viene testa, deve prendere la decisione A,
se viene croce, la decisione B.
Oppure, in alternativa, se viene testa dovrà dire di Sì e se viene croce dovrà dire di No.
Insomma, la si adatta a seconda della situazione.
Sembra banale, però nella mia esperienza è una tecnica che pur nella sua semplicità,
in un’altissima percentuale di casi, riesce ad aiutare anche gli indecisi cronici.
Quello che avviene, nella mia esperienza, sono tre possibili esiti:
In un caso, di fronte a una nuova decisione da prendere, la persona afferra la moneta… e non la lancia.
Semplicemente si rende conto che preferisce prendere una decisione in prima persona,
piuttosto che affidarla al caso.
Nel secondo caso, la persona lancia la monetina…
però fa il contrario; o meglio, vedendo il risultato si rende conto
di quale fosse la decisione che voleva prendere “realmente”
e se questa non concorda con l’esito della monetina, semplicemente lo ignora.
Infine, c’è chi lancia la monetina, segue pedissequamente ciò che questa le indica…
fino a che non si rende conto che è molto meglio scegliere di testa propria,
magari prima passando per un periodo in cui fa come la persona dell’esempio precedente.
Da buon aderente al movimento epistemologico del costruttivismo radicale
sono lungi dal poter dare una spiegazione univoca sul funzionamento di questa tecnica,
però se dovessi dare una di quelle che per me funziona di più è il fatto che il lancio della monetina,
da un lato spezza la soluzione tentata fino a quel momento dalla persona,
cioè ragionare e ragionare e ragionare senza passare mai all’azione,
e dall’altro pone le basi per un apprendimento che permette di affidarsi
sempre più a processi di decisione veloci (più vicini al sistema 1, forse direbbe Kahneman)
e di apprendere che le conseguenze di una decisione “sbagliata” non sono poi così terribili.
Se vuoi provare questa tecnica con i tuoi clienti ti consiglio inoltre di fare un’altra cosa,
cioé di caricarla suggestivamente, in modo da darle un alto valore – che, di fatto, ha – e non sminuirla.
Io, ad esempio, spesso la anticipo diversi minuti prima di darla,
dicendo qualcosa come “Tra poco ti insegno una tecnica per liberarti dall’indecisione”,
o cose di questo genere,
e generalmente consegno Io la monetina al paziente anziché lasciargli usare una delle sue.
Ci sono persone che a distanza di anni mi hanno scritto una mail o mandato un messaggio
dicendomi che conservano ancora la mia moneta e che ogni tanto, in periodi di indecisione,
gli basta pensarci per sciogliere la matassa.
Insomma, è una delle mie tecniche preferite, forse proprio per via della sua semplicità,
e sono convinto poi che possa essere di grande aiuto per molti clienti
con cui gli psicologi si trovano a lavorare.
Naturalmente non devi credermi sulla parola: provala, vedi come funziona,
e adattala alla situazione specifica che ti trovi di fronte.
La decisione…
…spetta a te.
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