Le idee o le credenze che i clienti hanno rispetto ai propri problemi, anche se a volte sono connesse in termini di tematica e struttura, sono relativamente innocue. Forse i clienti vorrebbero raccontare ai terapeuti la storia del problema e le loro idee rispetto alle sue cause perché pensano che è ciò che essi vogliono sentire. Hanno imparato dalla cultura popolare di stampo freudiano che i terapeuti pensano che risolvere un problema implichi il giungere alle sue cause, perché reprimere i sentimenti causerà il risveglio di qualche altro, forse più serio, sintomo psichiatrico.
Steve de Shazer
Steve de Shazer
Steve ha torto: ci piace parlare del passato. La logica forse è di origine aristotelica. Anzi, quella è la sua sistematizzazione.
I mean: people think it’s useful to talk about their past.
Alle persone piace parlare del passato. Pensano che sia utile.
– Dove hai lasciato le chiavi?
– Dunque, prima ero in bagno, e prima ancora in camera da letto. Ma prima dove stavo? Che stavo facendo?
Oppure:
– Ma io sono sempre stato così. Fin da piccolo facevo…
O, ancora:
– Mia madre è sempre stata assente, E QUINDI ora io…
Ma Steve non ha completamente torto.
E così, in effetti, a volte i nostri pazienti ci parlano del passato e vanno alla ricerca delle cause perché si aspettano che è ciò che noi gli chiederemo. Si aspettano che è ciò che si fa in terapia. Si aspettano che è ciò che noi pensiamo che servirà per risolvere il problema.
Ma loro? Loro cosa pensano? Loro cosa pensano che servirà?
Hai mai provato a chiedergli: “Secondo te cosa ti serve, cosa dovresti fare, per cominciare a risolvere il problema?”
Magia!
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